Il 26enne austriaco ha vinto la classifica individuale nella prima edizione di Appenninica MTB Parmigiano Reggiano Stage Race e vuole ripetersi quest’anno: “Corsa unica, pronto a riprovarci”
Resistere al richiamo di Appenninica MTB Parmigiano Reggiano Stage Race non è cosa facile. Il vincitore della prima edizione, Lukas Kaufmann, lo può confermare, visto che dal 27 settembre al 3 ottobre 2020 sarà nuovamente sull’Appennino emiliano per cercare di difendere lo scettro conquistato lo scorso anno. Nel 2019 ha dimostrato tutte le sue qualità, sia in salita che sui veloci sentieri in discesa, aggiudicandosi alla fine la classifica generale individuale e diventando così il primo vincitore nella storia di Appenninica.
È nato a Linz, nell’Austria settentrionale, nel 1994 e da circa una decina d’anni viaggia per il mondo alla ricerca di gare che possano soddisfare la sua passione per le ruote grasse e la fatica in bicicletta. Col passare degli anni ha alzato sempre più l’asticella, trovando nelle corse a tappe il terreno ideale per coltivare le sue doti.
“L’anno scorso sono venuto a conoscenza di Appenninica tramite un annuncio su Facebook – racconta Kaufmann -. Una gara a tappe in una bellissima zona dell’Italia: era quello che cercavo e mi sono subito iscritto. Inizialmente dovevo partecipare in coppia con un mio amico, che però alla fine non ha potuto esserci, così ho corso da solo. Non mi aspettavo certo di vincere, anche se sapevo di essere in buona forma, visto che pochi giorni prima avevo chiuso terzo il Salzkammergut Trophy, 11 ore di corsa per 210 km e 7100 metri di dislivello complessivo”.
Lukas ha saputo calarsi perfettamente nell’ambiente di Appenninica, godendosi appieno anche l’atmosfera una volta sceso di bicicletta: “Il clima familiare è una delle cose che ho apprezzato di più della gara. Alla fine della settimana tutti si conoscevano tra loro. Per non parlare del cibo, di qualità eccelsa, in particolare il Parmigiano Reggiano”.
Alla fine, però, per un accanito biker come lui, è importante avere un tracciato adatto su cui sfogarsi: “Ho fatto corse a tappe in Austria, Croazia, Svizzera, Francia, Spagna, Costa Rica e Australia, ma da nessuna parte ho apprezzato il percorso come ad Appenninica – spiega ancora il 26enne austriaco -. C’è bisogno di una grande tecnica per le difficoltà dei sentieri e un’ottima resistenza, perché dopo sette giorni di gara si è veramente esausti”.
L’obiettivo è quello di ripetersi, sfruttando l’esperienza acquisita lo scorso anno e la conoscenza di molte delle insidie che nasconde l’Appennino. In questo 2020, però, la concorrenza sarà superiore e i rivali più agguerriti: “L’anno scorso, nelle dieci ore di viaggio tornando a casa dalla corsa, riflettevo su quanto questa gara sarebbe cresciuta col passare degli anni. Gli organizzatori stanno facendo un lavoro eccellente ed è logico che pian piano si iscriveranno corridori sempre più forti. Per quanto mi riguarda, non vedo l’ora di sfidare atleti come Milton Ramos e tanti altri. Una gara a tappe è sempre imprevedibile, ma sicuramente partirò per ripetere la vittoria dell’anno scorso. Mi allenerò intensamente fino a settembre, poi se non riuscirò a vincere mi potrò comunque godere il percorso, il buon cibo, il magnifico paesaggio e la compagnia del gruppo di lavoro di Appenninica”.