Inserito fra i borghi più belli d’Italia, Fiumalbo si estende a sud della provincia di Modena, all’interno del Parco del Frignano e su un territorio che spazia dagli 850 metri sul livello del mare fino ai 2165 della vetta del Monte Cimone. In estate, la varietà di sentieri e di vegetazione lo rendono un luogo ideale per praticare attività fisica all’aria aperta, lasciandosi affascinare dai suoi bellissimi scorci
LUOGHI DA VISITARE
Il paese si fregia della Bandiera Arancione del Touring Club e fa parte dei Borghi più belli d’Italia. Immerso tra numerosi percorsi naturali, il centro storico di Fiumalbo è il principale luogo di richiamo, che si distingue per l’utilizzo e la lavorazione del sasso, tra muretti, case, voltine, e tetti d’arenaria. Numerose le Chiese, tra cui spiccano quella di San Bartolomeo, di Santa Caterina (detta “dei Rossi” e anche Museo di arte sacra) dell’Immacolata Concezione (detta “dei Bianchi”), e San Francesco e Donnino. Lungo tutti i pendii si trovano le tipiche costruzioni rurali denominate “Capanne Celtiche”, abitazioni a pianta rettangolare costruite in muratura di sasso e malta di terra. I fronti più corti si elevano a cuspide gradonata, protette da spesse lastre di arenaria chiamate “penne”.
LA CUCINA
Tra i piatti tipici della cucina emiliana spiccano i tortelloni ripieni di ricotta. Caratteristico è anche il Croccante di Fiumalbo, realizzato con miele di castagno, mandorle bianche piatte, zucchero, caramello ed essenze naturali.
CENNI STORICI
Fiumalbo è anche conosciuta come “Il borgo dei Celti” in riferimento alle invasioni e allo stanziamento della popolazione in Italia nel IV secolo a.c. Il paese si trova nell’alto Frignano, territorio che prende la sua denominazione dalla presenza nell’età del bronzo della popolazione dei Liguri Frignati, molto affine alle tribù celtiche dell’Europa centrale. Il nome deriva da “Flumen Album”, con chiara allusione allo spumeggiare delle acque dei torrenti che circondano il paese, e da “Flumen Alpium”. Le prime notizie storiche risalgono al 1038, quando il Marchese Bonifacio di Toscana, padre di Matilde di Canossa, donò al Vescovo di Modena Viberto la “Rocca che si chiama Fiumalbo”. Il territorio si legò successivamente alle sorti di Modena, prima come Civitas e poi come Ducato. La popolazione creò rapporti culturali e umani con l’area toscana, relazioni che hanno lasciato tracce inconfondibili anche nelle inflessioni dialettali e in antiche parole che rendono suggestivo il dialetto fiumalbino. Molte delle costruzioni risalgono al 1600, il principale periodo di sviluppo.
LA TRADIZIONE
Il primo giorno di marzo a Fiumalbo era abitudine recitare una filastrocca per allontanare la sfortuna:
“OGGI ENTRA MARZO,
CREPA LA TERRA,
SORTE LA BEGA DA SOTTOTERRA,
DIO CE SALVI DALLA BEGA, DALLA STREGA,
DALLA FEMMENA MANDREGA, DAL CAN RABIOSO
E DAL OMMO INVIDIOSO”.
Tra i pericoli dai quali bisognava difendersi, la “femmena mandrega” richiama la Margolfa, un’entità femminile malvagia, ultimo residuo della natura indomita. La sua testa è scolpita sui cantoni e sui muri delle case, al fine di tenere alla larga tutti i mostri delle montagne, dei boschi e delle notti buie. La più rappresentativa si trova in località Cà de Gabani al Versurone, una Margolfa dal volto di lupo e dai denti aguzzi, quella della Danda invece è composta da due pezzi staccati, la testa è quella di un guerriero ligure con elmo e baffi, il corpo quello del Dagda, divinità mitologica irlandese abitante dei boschi, dalla pancia e dall’appetito smisurato. La tradizione è stata tramandata dai Ligures Friniantes che sulla porta di casa usavano appendere le teste mozzate per tenere alla larga i malintenzionati.
IL MIGLIOR PERCORSO MTB
Il comprensorio del Monte Cimone offre tantissime opportunità e Fiumalbo è la località ideale per chi desidera esplorare l’appennino Tosco-Emiliano in Mountain Bike. Tra i tanti percorsi, il più suggestivo può essere il giro ad anello che, partendo dal borgo dei Celti, si arrampica nel tratto iniziale sul Monte Cimone, per poi scendere verso Sestola e tornare indietro passando per Montecreto e Pievepelago.
L’EVENTO DA NON PERDERE
Da non perdere è la notte del 23 agosto, vigilia della festa di San Bartolomeo, Patrono del paese, quando le vie dell’antico borgo medievale di Fiumalbo vengono illuminate da torce, lumi, fiaccole e candele, facendo da cornice alla processione con la statua del Santo accompagnata dalle antiche Confraternite dei Bianchi e dei Rossi, nei tradizionali costumi e con stendardi che si conservano da secoli. Suggestivo l’effetto del fiume, così come quello del promontorio, che torna a brillare di fiamma viva. A conclusione della serata si svolge uno spettacolo pirotecnico. Segue il 24 agosto la tradizionale fiera, con la classica tombolata delle 21:00 che chiude i festeggiamenti.
COME ARRIVARCI
Fiumalbo è raggiungibile dall’Autostrada del Sole A1: uscita Modena Nord per poi proseguire sulla Strada Statale Nuova Estense, seguendo le indicazioni per Pavullo e proseguendo per Fiumalbo. Per chi proviene dalla Toscana, l’uscita di riferimento è quella di Pistoia, (Autostrada Firenze-Mare A11) per poi attraversare il Passo dell’Abetone. Le stazioni ferroviarie più vicine sono quelle di Pistoia e Modena dalle quali si può proseguire il viaggio in autobus.
FIUMALBO E APPENNINICA MTB STAGE RACE
Fiumalbo è all'esordio ad Appenninica MTB Stage Race
Appenninica MTB Stage Race 2023
- Tappa 2: Castelnovo ne’ Monti – Fiumalbo
- Tappa 3: Fiumalbo-Fiumalbo
- Tappa 4: Fiumalbo – Fanano