Riviviamo insieme le 8 tappe che hanno caratterizzato la prima edizione della gara che percorre il crinale appenninico emiliano.
Per raccontare cos’è stata Appenninica MTB Parmigiano Reggiano Stage Race abbiamo dovuto aspettare qualche giorno perchè tutte le emozioni che abbiamo provato in 8 intensi giorni di gara, e quasi 12 mesi di pre-gara, si erano accumulate dentro di noi e volevamo tenerci dentro i ricordi dei giorni così intensi, faticosi e soddisfacenti come quelli tra il 19 e 27 luglio 2019, quelli che hanno reso indimenticabile la prima edizione di questa gara a tappe completamente nel territorio dell’Emilia Romagna.
Appenninica MTB Parmigiano Reggiano Stage Race aveva un duplice obiettivo: creare dal nulla una gara a tappe italiana di alto livello e portare gli appassionati di MTB, sia stranieri sia Italiani, a scoprire luoghi normalmente non accomunati alla pratica della MTB in Italia, ma che per caratteristiche tecniche e bellezza dei panorami non hanno nulla da invidiare a mete ben più blasonate e… « affollate ». Il tutto con il particolare condimento dell’ospitalità unica e della deliziosa cucina che solo l’Emilia Romagna sa regalare.
L’avventura di Appenninica MTB Parmigiano Reggiano Stage Race 2019 è partita sabato 20 luglio da Bologna con il prologo che ha ricalcato in gran parte il percorso della tappa di apertura del Giro d’Italia 2019. Una gara ciclistica non poteva chiedere nulla di più se non condividere alcuni chilometri di tracciato con la Corsa Rosa.
Sole e caldo le condizioni climatiche ideali per regalare ai partecipanti una giornata di sport e per festeggiare tutti insieme l’esordio di un evento che si vuole affermare come futuro punto di riferimento per gli appassionati di tutta Europa, ma non solo.
C’erano coppie da tutto il mondo, addirittura dal Sud Africa con il Team Garmin composto da Yolandi Du Toit e Ben Swanepoel, due che di gare a tappe se ne intendono e non poco.
Sotto i portici bolognesi ha preso vita il villaggio gara che ha accompagnato le fatiche dei partecipanti per tutta la durata della gara e sempre sotto quei portici ha iniziato a mettersi in luce l’ottima macchina organizzativa formata da circa 30 persone.
Cronoprologo in salita di 9,7 km dallo Stadio Dall’Ara di Bologna fin su al Santuario della Madonna di San Luca, per affrontare una della salite ciclistiche classiche più conosciute dell’Emilia. Naturalmente Appenninica è MTB e la seconda parte del prologo era un saliscendi offroad per poi per tuffarsi in una discesa ripida verso la città e rientrare attraverso il Portico del Meloncello di nuovo al traguardo.
Fin da questo “aperitivo” si è capito che Appenninica MTB Parmigiano Reggiano Stage Race 2019 sarebbe stata un sfida serrata tra l’americano Coulton Hartrich e l’austriaco Lukas Kaufmann nei Solo e tra la coppia Buist/Bos e Jauner/Biffinger nelle Coppie. In campo femminile la battaglia si preannunciava tra la coppia italo francese Menapace/Troesch e le inglesi Hemming/Alexander.
Faceva caldo a Bologna, ma calda era anche la classifica.
Con lo spirito agonistico solo acceso dal prologo Appenninica MTB Parmigiano Reggiano Stage Race si è spostata da Bologna a Berceto, con arrivo a Castelnovo ne’ Monti, per l’inizio delle tappe in linea. Sul menù c’erano 78 km e 2490 metri di dislivello, la “1000 Laghi” perché si passava sulle sponde dei bacini di Lagoni, lago Ballano, lago Verdarolo, lago Scuro, lago Squincio e lago Paduli, tutto su crinali e strade forestali, tra i castagni e la rigogliosa natura emiliana, sulle alture dove viene prodotto proprio il Parmigiano Reggiano di Montagna, quello più adatto agli sportivi. Lunghe salite, grandi paesaggi, ma anche altissime temperature. I biker hanno sofferto il caldo, ma trovato refrigerio non solo ai punti ristoro ufficiali offerti da Ethic Sport, ma anche grazie alle tante fontane incontrate lungo il percorso. Fermarsi 10” per rinfrescarsi voleva dire guadagnarne poi 20” nei km successivi.
Un po’ di inesperienza nella frecciatura del tracciato da parte dell’organizzazione ha portato alcuni concorrenti a sbagliare percorso. Segnalazioni subito assimilate e risolte, tanto che dalla seconda tappa in poi niente più errori di percorso. Organizzare una “prima” significa anche questo, imparare a modificare i propri piani in corso d’opera.
Il lato agonistico ha confermato le sfide del Prologo anche se tra i SOLO il giovane Kauffman ha strappato la maglia a Hartrich e l’Italiano Lorenzo De Sanctis ha iniziato a far vedere di che pasta è fatto. Nei TEAM Meyer/Seifried mettono il turbo e dominano la tappa, lasciando a Buist/Bos solo le briciole. Sfida serratissima in campo femminile con le inglesi Hemming/Alexander che tagliano prime il traguardo e si avvicinano alle leader Menapace/Troesch.
La seconda tappa era quella più lunga, 101 km e 3700 metri di dislivello, unica frazione a tre cifre del 2019, una vera e propria Marathon. La tappa che ha forse regalato le immagini più belle di Appenninica MTB Parmigiano Reggiano Stage Race quando i biker sono passati all’ombra della misteriosa Pietra di Bismantova, l’ imponente formazione rocciosa che è uno dei simboli della regione. Partenza da Castelnovo ne’ Monti e arrivo a Fanano, forse la tappa più bella dal punto di vista dei biker perchè oltre a dei bellissimi panorami si pedalava su single trail veloci e divertenti dove chi aveva “gas” ha davvero fatto la differenza. Negli ultimi chilometri si risaliva fino in cima al Monte Cimone per poi “planare” su Fanano lungo i divertentissimi trail del bike park, il tutto per far felice il bambino nascosto dentro ognuno dei biker in gara.
All’arrivo i volti erano sfiniti, ma tra la polvere e il sudore si notavano i grandi sorrisi. Nonostante la fatica Appenninica MTB Parmigiano Reggiano Stage Race stava facendo breccia dentro ai cuori dei partecipanti.
Spesso si dice che l’esplosività è dei giovani e la resistenza dei vecchi… nella tappa più lunga della gara il giovane Kauffman ha invece dimostrato il contrario andando a vincere in “volata” sull’americano Hartrich con il nostro De Sanctis terzo. Meyer/Seifried controllano il loro vantaggio tra i Team maschili, mentre la coppia Menapace/Troesch mette il turbo e sfruttando l’esperienza nelle gare sulla lunghissima distanza di entrambe le biker, lascia a più di 20 minuti le dirette avversarie Hemming/Alexander.
Se la seconda tappa è stata la più lunga e divertente da guidare, la terza sicuramente è stata quella paesaggisticamente più spettacolare. 51 km per 1850 metri di dislivello (una passeggiata in confronto al giorno prima) tutta interamente lungo il crinale degli Appennini da Fanano a Porretta Terme. Chi pensava di venire in Appennino e trovare “dolci sentieri” si è dovuto ricredere e ha messo a dura prova le sue capacità tecniche. I biker hanno affrontato tratti esposti e passaggi rocciosi su sentieri di alta montagna su un crinale dove il panorama è così vasto che lo sguardo può raggiungere le due linee di costa della penisola italiana. Il Passo dello Strofinatoio ha forse regalato la massima estasi per quanto riguarda i panorami. Non sono mancati tratti di portage, il tutto per rendere una tappa “corta” assolutamente spettacolare e indimenticabile. L’arrivo a Porretta Terme, con il paese agghindato a festa proprio per Appenninica MTB Parmigiano Reggiano Stage Race è stato qualcosa di unico, un’atmosfera che solo i piccoli paesi dell’appennino Emiliano sanno regalare.
La classifica non ha raccontato nulla di nuovo, con l’austriaco Kaufmann sempre più dominatore incontrastato della gara, vincitore anche oggi con quasi 10’ di vantaggio su uno splendido Lorenzo De Sanctis, con Matteo Dellabiancia al terzo posto tra i SOLO. Nei Team i leader Meyer/Seifried hanno tenuto il punto, ma hanno sofferto dopo una partenza lenta che li ha costretti a rimontare nel finale. Solo 3’’ invece hanno diviso le due coppie femminili, con le inglesi davanti di un soffio a Menapace/Troesch, la sfida si faceva davvero incandescente.
L’arrivo a Porretta Terme ha segnato il giro di boa di Appenninica MTB Parmigiano Reggiano Stage Race, ma anche l’inizio di Appenninica4, ovvero la gara su 4 giorni che si andava ad aggiungere alla prova regina su 8.
Per lasciare un po’ di respiro ai biker e far partire Appenninica4 come vuole tradizione, la quarta tappa era una cronoscalata al Monte Piella, con arrivo sempre a Porretta. Solo 24 km e 1000 metri di dislivello, ma praticamente tutti concentrati nei primi 15km. Una lunga salita prima tra i campi e poi dentro il bosco, con gli alti alberi dell’Appennino a fare schermo naturale contro il caldo dell’estate Porrettana. Una volta scollinato davanti ai biker una divertente e tecnica discesa che ha fatto divertire chi ha nelle sue corde passaggi stretti e tornantini a gomito. Un gelato offerto a tutti i partecipanti all’arrivo è stata la notizia più bella, quella che ha allargato ancora di più il sorriso di chi stava vivendo Appenninica MTB Parmigiano Reggiano Stage Race.
Come era accaduto nel prologo di Bologna ancora una volta la prova contro il tempo è stata dominata da Coultron Hartrich che è riuscito a rosicchiare qualcosa al giovane Kaufmann, ancora saldamente leader di classifica, terzo ancora una volta De Sanctis, ormai abbonato al gradino più basso del podio. Anche tra i TEAM ritorno alla vittoria di Buist/Bos nella prova contro il tempo e conferma in testa alla classifica di Menapace/Troesch tra le donne. Appenninica4 si apre invece con la vittoria dell’olandese Casper Van Oosten.
Ogni gara ha una giornata più difficile delle altre e per Appenninica MTB Parmigiano Reggiano Stage Race è stata sicuramente la 5ª tappa. A causa del maltempo di qualche settimana prima della partenza della gara gli organizzatori hanno dovuto fare dei cambiamenti al percorso, soprattutto per garantire la sicurezza dei partecipanti. Quindi da Porretta Terme è stato effettuato uno spostamento in autobus fino a Santa Sofia, ritardando la partenza della tappa alle 12.30. La sfortuna ha voluto che questa quinta tappa di 53 km e 2055 metri di dislivello cadesse proprio nella giornata più calda della settimana. I biker hanno davvero sofferto tanto, fortunatamente l’organizzazione ha aumentato i punti ristoro e portato costantemente acqua i biker attraverso i due medici in moto che seguivano la gara ogni giorno.
Un tracciato spettacolare, caratterizzato da due lunghe salite che si aprivano su immensi panorami, discese tecniche, ma veloci e divertenti dove più volte si sono visti freni incandescenti e sorpassi con staccate al limite. Gli ultimi chilometri lungo il fiume Bidente sono stati tanto belli quanto duri a causa dei continui cambi di ritmo imposti dal terreno, ma tagliare il traguardo e buttarsi subito in acqua per rinfrescarsi e riprendere le forze non ha avuto prezzo. La tappa più dura fisicamente e psicologicamente, ma quella che ti fa dire di essere un vero Uomo – o Donna – da corse a tappe.
Nessuna sorpresa in classifica con Kaufmann, Hartrich e De Sanctis nell’ordine, new entry invece a vincere tra i SOLO4 Matteo Bravvacini, mentre gli olandesi Buist/Bos riprendono la leadership tra i TEAM dopo l’abbandono a causa di un infortunio di Meyer/Seifried, in campo femminile vittoria e allungo di Menapace/Troesch.
Da Santa Sofia si sentiva quasi il profumo della fine. C’era chi era in gara da una settimana e glielo si leggeva in faccia e nelle gambe, chi arrivava baldanzoso a colazione lo capivi subito, era uno di Appenninica4, tutti gli altri erano un po’ più tranquilli, avevano ancora tanta voglia di pedalare, ma rallentavano i movimenti per cercare di non sprecare inutilmente energie. Mancavano 2 tappe al termine e l’obiettivo era quello di arrivare a Bagno di Romagna.
La penultima tappa era proprio un trasferimento da Santa Sofia a Bagno di Romagna, 55 km e 2100 metri di dislivello. Si saliva lungo larghe strade forestali dove le ruote scorrevano veloci e le gambe giravano con loro all’unisono. Quasi non si sentiva la fatica e la gradita ombra degli alberi trasformava la gara in una passeggiata di piacere, anche se i battiti del cuore ben oltre la soglia non la pensavano allo stesso modo. Arrivati a Poggio alla Lastra iniziava una bella parte tecnica per poi seguire l’antica ferrovia Decauville per la lavorazione del legname per la Cupola di Firenze e arrivare nel cuore delle Foreste del Casentinese. Un ultimo, durissimo strappo su una via crucis ha tolto anche l’ultima stilla di energia i biker, ma passare dentro le vie agghindate a festa di Bagno di Romagna e vedere il traguardo, che il giorno dopo avrebbe rappresentato il successo e il coronamento di un sogno, ha riempito nuovamente le gambe e i cuori. Mancava poco, pochissimo alla conquista di Appenninica MTB Parmigiano Reggiano Stage Race.
Classifiche invariate e posizioni consolidate tra i SOLO, i TEAM uomini e SOLO4, mentre la sfida tra le Donne rimaneva davvero aperta con le inglesi che vincevano la tappa e accorciavano sulla coppia italo-francese. Erano fuochi d’artificio.
La mattina del sabato, dell’ultimo giorno di Appenninica MTB Parmigiano Reggiano Stage Race, dentro al race village dove dormivano i partecipanti c’era un’aria strana, un misto di felicità e malinconia. Il giorno dopo tutti avrebbero finalmente dormito nei loro letti, comodi e coccolati, ma non ci sarebbe più stata l’emozione di condividere il proprio sentiero con persone fino a poco prima sconosciute ed ora amiche per la pelle.
Mancavano 33km alla fine di Appenninica MTB Parmigiano Reggiano Stage Race, anzi ne mancavano solo 16, perchè l’ultima tappa era un anello sopra Bagno di Romagna da ripetere 2 volte. Un Cross Country vecchio stile, salita lunga e a tratti tecnica con discesa super divertente che strizzava l’occhio a chi amava lasciare andare i freni e non aveva paura di entrare deciso nelle pietraie.
È stata una festa. Si gareggiava per arrivare davanti al proprio avversario, ma già si sapeva che lo si sarebbe abbracciato e ringraziato dopo il traguardo, ringraziato per aver reso spettacolare e divertente ancora un’altra giornata. Appenninica MTB Parmigiano Reggiano Stage Race era finita, la classifica generale dominata da Lukas Kaufmann seguito dall’americano Coulton Hartrich e da Lorenzo De Sanctis. Tra i Team Maurits Buist e Henk Bos chiudevano a braccia alzate, mentre tre i Team Donne Lorenza Menapace e Daniele Troesch, nonostante la seconda posizione nell’ultima tappa, mantenevano il comando e si laurevano campionesse di questa prima edizione.
Appenninica4 era un affare italiano con Matteo Bravvacini che si imponeva sull’olandese Van Oosten.
Otto giorni dopo in Emilia Romagna tutto tornava a essere un po’ più tranquillo. Non c’erano più dei biker che spingevano al massimo lungo il crinale di questi fantastici Appennini, troppo spesso snobbati dagli appassionati della MTB perchè ritenuti “facili” e “bassi” rispetto alle sorelle maggiori, le Alpi. Siamo però sicuri che chi ha preso parte alla prima edizione di Appenninica MTB Parmigiano Reggiano Stage Race sia tornato a casa, ovunque essa sia, con un’idea diversa e soprattutto la voglia di ripresentarsi il prossimo 19 luglio al via dell’edizione 2020. Iscrizioni dal 1 Ottobre e numero chiuso a 150 riders.
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Foto credit Sportograf.